Quando Dio seduce l’uomo, in lui si accende il fuoco dell’amore che lo rende capace di compiere gesti di grande abnegazione. Quando Pietro, diventando misero collaboratore del suo nemico, cerca di sedurre il suo Signore con ragionamenti caratterizzati dal meschino buon senso umano, sta in effetti tentando di spegnerne il fuoco d’amore appassionato. Proprio l’ardore dell’amore è presente anche nell’idea del sacrificio richiamata dall’apostolo Paolo. È la fiamma d’amore che Dio accende nel cuore del credente che lo porta a rendersi disponibile alla consacrazione di tutto se stesso a vantaggio dei fratelli. Il fuoco allora non è distruttore, ma fonte di luce per il discernimento della divina volontà.
La funzione del Tempo Ordinario è quella di accompagnare i credenti, di domenica in domenica, alla conoscenza e alla conseguente imitazione del Signore Gesù. Il brano odierno è particolarmente carico di suggestioni, proprio in ordine al riconoscimento di Gesù come Maestro che viene a “spiegare” (v. 21) cosa significa assumere Lui come guida, senza cedere alla tentazione di voler invertire i ruoli provando a spiegargli come va il mondo. Colpisce come questa scuola sia itinerante. I verbi di movimento, infatti, sono moltissimi in questo brano. In questa ricchezza riceviamo già un insegnamento: vita e staticità non sono compatibili; ancor meno la vita cristiana. È Gesù che per primo è in movimento: il versetto che introduce la narrazione del brano odierno annuncia innanzitutto il dovere di Gesù di compiere il suo pellegrinaggio a Gerusalemme per dare la sua testimonianza; mentre il versetto conclusivo annuncia la sua venuta definitiva nella gloria per rendere a ciascuno dei suoi fratelli secondo la testimonianza offerta. Tale testimonianza, non per volere del Padre, ma a causa del Male presente nel mondo, ha una dimensione di dolore e sofferenza di vario genere, che Gesù evoca con il richiamo alla croce. La collocazione giusta dei discepoli è andare “dietro” al Maestro con la propria croce. Proprio questa posizione ci permette di condividere il destino di vittoria finale del Signore, che non va a Gerusalemme “per morire” ma “per venire ucciso e risorgere il terzo giorno”. La morte di Gesù è voluta e procurata dal suo e nostro Nemico, e dai suoi accoliti che continuano nei secoli a far perdere la vita ai discepoli di Gesù “a causa sua”. Apprezziamo l’onestà del nostro Maestro, che con verità e realismo ci prospetta già l’alba di Pasqua pur annunciando la realtà del Venerdì Santo.
Signore Gesù, tu ci hai amati non solo fino a darci la salvezza, ma fino a renderci strumento di salvezza. Mentre la tua croce dona senso ad ogni nostra croce, a noi è data la grazia suprema della vita: partecipare attivamente al mistero della redenzione, essere strumento di salvezza per i nostri fratelli.
Dedicherò un po’ di tempo per individuare quale aspetto della mia vita posso rinnegare concretamente nel corso di questa settimana.
Don Carlo Cassatella
Fratelli e sorelle, il cammino della fede è un itinerario che esige il distacco dai beni e dagli affetti morbosi, che possono rallentare il nostro passo. Chiediamo a Gesù di donarci la medesima forza che lo ha reso fedele al progetto del Padre.
Preghiamo insieme e diciamo:
R/. Donaci il coraggio del tuo Figlio, o Padre.
1. Per le nostre comunità diocesane, perché l’ascolto della Parola le aiuti a crescere nell’adesione alla volontà del Padre, nella consapevolezza di essere suo Corpo che vive nella città degli uomini. Noi ti preghiamo. R/.
2. Per coloro che ci governano, perché cerchino sempre il vero bene dei cittadini, rifiutando le logiche del potere e dell’interesse personale. Noi ti preghiamo. R/.
3. Per i malati, perché trovino persone capaci di farsi “cirenei” della loro sofferenza, capaci di aiutarli ad attuare il Mistero Pasquale nella loro debolezza. Noi ti preghiamo. R/.
4. Per le famiglie della nostra comunità, perché nei momenti di sconforto siano aiutate dagli operatori pastorali a sentire il calore e la comprensione, nella carità e nella solidarietà. Noi ti preghiamo. R/.
Signore, ci hai donato la tua Parola per liberarci da ciò che ostacola la crescita della nostra fede. Le preghiere che ti abbiamo rivolto sono richiesta di aiuto a sostenerci nelle nostre fragilità. Per Cristo nostro Signore. Amen.
4 – 10 settembre 2023
XXII del Tempo Ordinario – II del salterio
Lunedì 4 – Feria
S. Bonifacio I | S. Rosalia | S. Ida
[1Ts 4,13-18; Sal 95; Lc 4,16-30]
Martedì 5 – Feria
S. Teresa di Calcutta | S. Alberto | S. Quinto
SS. Urbano, Teodoro e C.
[1Ts 5,1-6.9-11; Sal 26; Lc 4,31-37]
Mercoledì 6 – Feria
S. Eleuterio | SS. Donaziano, Presidio, Mansueto e C.
[Col 1,1-8; Sal 51; Lc 4,38-44]
Giovedì 7 – Feria
S. Albino | SS. Festo e Desiderio | S. Regina
[Col 1,9-14; Sal 97; Lc 5,1-11]
Venerdì 12 – Feria – SS. Nereo e Achilleo, mf
S. Pancrazio, mf
S. Germano | S. Epifanio | S. Filippo di Agira
B. Imelda Lambertini
[At 15,22-31; Sal 56; Gv 15,12-17]
Sabato 13 – Feria – B. V. Maria di Fatima, mf
S. Agnese di Poitiers | S. Gemma | S. Andrea U. Fournet
B. Maddalena Albrici
[At 16,1-10; Sal 99; Gv 15,18-21]
Domenica 14 – VI di Pasqua (A)
S. Mattia | S. Maria Domenica Mazzarello
SS. Felice e Fortunato | S. Teodora Guerin
[At 8,5-8.14-17; Sal 65; 1Pt 3,15-18; Gv 14,15-21]